Rievocazione incidente aereo FAU571
by Franco "Prez" Mazzotta e Davide "Doc" Scotti

La Storia

Il 12 ottobre 1972 il volo 571 della Fuerza Aérea Uruguaya, un Fokker Fairchild FH-227D, decollò dall'aeroporto "Carrasco" di Montevideo, in Uruguay, diretto all'aeroporto "Arturo Merino Benitez" di Santiago del Cile.

Il volo trasportava l'intera squadra di rugby Los viejos cristianos del Collegio Universitario "Stella Maris" della capitale uruguaiana con i rispettivi allenatori, parenti e amici a disputare un incontro al di là della Cordigliera delle Ande. La nebbia fitta e le perturbazioni sulle Ande costrinsero però l'aereo ad atterrare in serata all'aeroporto "El Plumerillo" di Mendoza, in Argentina, e obbligò i passeggeri a pernottare a Mendoza per concludere il viaggio il giorno successivo.

Il 13 ottobre l'aereo decollò da Mendoza pilotato dal copilota, il tenente colonnello Dante Hector Lagurara, sotto la supervisione del comandante, colonnello Julio Cesar Ferradas. Poiché la quota di tangenza del Fokker non permetteva all'aereo di attraversare le Ande direttamente ad alta quota, l'aereo poteva seguire due rotte: la prima, più veloce, prevedeva l'attraversamento del passo Juncal, situato in linea d'aria circa 200 km ad ovest di Mendoza, per poi raggiungere San Felipe e virare a sud verso Santiago, la seconda prevedeva una discesa verso sud fino a Malargue, seguita da una deviazione verso ovest per superare le Ande in corrispondenza del passo del Planchón, seguita infine da una deviazione verso nord a Curicó in direzione di Santiago.
Il tenente colonnello Lagurara optò per quest'ultima, generalmente più sicura. Le prime fasi del volo si svolsero regolarmente fino al momento dell'attraversata del passo; alle 15:08 (circa due minuti in ritardo rispetto alla tabella di viaggio stilata prima del decollo) l'aereo arrivò a Malargue dopo aver seguito dopo Chilecito la rotta Amber 26 e cambiò rotta verso ovest in direzione del passo del Planchón seguendo la rotta Green 17.

Il Fokker viaggiava ad un'altezza di 18.000 piedi (5486 metri), dove il cielo era sgombro di nubi, mentre al disotto le montagne erano coperte, a parte alcuni picchi più alti, da un tappeto uniforme. Ciò significava che Lagurara non poteva vedere se il passo era stato oltrepassato e doveva necessariamente basarsi su un calcolo che tenesse conto della velocità stimata dell'aereo (tenendo conto del vento) e del tempo trascorso dalla deviazione su Malargue; inoltre vi erano anche i modernissimi strumenti di navigazione del velivolo.

Alle 15:21, 13 minuti dopo il passaggio su Malargue, Lagurara comunicò a Santiago che si trovava sul passo del Planchón a circa 5400 metri di quota e che secondo i suoi calcoli sarebbe arrivato su Curicó dopo 11 minuti, cioè alle 15:32. Probabilmente anche questa valutazione di Lagurara era errata: poiché il vento soffiava verso est ad una velocità superiore ai 60 km/h la velocità effettiva dell'aereo era minore e probabilmente sarebbero occorsi altri tre minuti al Fokker per raggiungere il passo.
A questo punto avvenne l'errore fatale da parte del pilota: infatti, inspiegabilmente, alle 15:24 Lagurara avvisò la torre di controllo di Santiago comunicando di essere arrivato sopra Curicó e che avrebbe deviato verso nord lungo la rotta Amber 3 e iniziato la fase in discesa di avvicinamento all'aeroporto di Santiago. Santiago autorizzò la deviazione verso nord per iniziare la discesa. Ma erano passati solo tre minuti, invece degli undici previsti dal momento in cui Lagurara aveva comunicato (erroneamente tra l'altro) di essere sopra il passo, cioè un tempo insufficiente non solo per raggiungere Curicó, ma anche per il completamento del tratto di rotta comprendente l'attraversamento delle montagne. Inoltre, a causa dell'errore di circa tre minuti nella posizione comunicata alle 15:21, al momento della deviazione verso nord l'aereo si trovava all'incirca sopra il passo del Planchón: dunque la deviazione fece infilare il velivolo dritto in mezzo alla Cordigliera. Così, tuffandosi nelle nuvole mentre stava ancora sorvolando le montagne (zona successivamente identificata tra il Cerro Sosneado ed il vulcano Tinguiririca), il Fokker incontrò prima una immane turbolenza che lo fece scendere improvvisamente di qualche centinaia di metri.

A questo punto le nuvole si erano diradate e sia il pilota che i passeggeri poterono vedere che stavano volando in mezzo alle cime delle montagne che si trovavano vicinissime. Accortosi dell'errore Lagurara tirò al massimo la manetta del gas e cercò di far alzare l'aereo, ma ormai era troppo tardi: alle 15:31 circa l'ala destra dell'aereo colpì la cima di una montagna a circa 4200 metri di quota. Nell'urto l'aereo perse l'ala destra che ruotando tagliò via la coda dell'aereo, all'altezza della cambusa, che si staccò portando con sé alcuni passeggeri; inoltre l'elica del motore destro perforò la fusoliera. L'aereo, senza ala né coda, perse rapidamente quota e colpì un altro spuntone roccioso perdendo anche l'ala sinistra, mentre la fusoliera continuava il suo volo.

Fortunatamente la fusoliera toccò terra di piatto su un ripido pendio coperto di neve avente pendenza quasi uguale alla traiettoria della fusoliera. L'aereo scivolò lungo il pendio per circa due chilometri, diminuendo gradualmente la sua velocità fino a fermarsi improvvisamente nella neve con un violento impatto in un punto del pendio. La coda dell'aereo terminò invece la sua corsa più in basso lungo lo stesso pendio.

Per quanto riguarda la tragedia successiva e quanto passarono i superstiti per gli oltre due mesi successivi vi lascio alla lettura del racconto su Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_aereo_delle_Ande

C'è anche un libro scritto con la collaborazione dei superstiti ed un film, Alive, da cui il nome del nostro volo commemorativo. (http://www.youtube.com/watch?v=qKQON1gmevY)