CRONACA DI UN VOLO TURISTICO

 

di Fabrizio Dell'Acqua

“Vitantonio mi raccomando, puliscimi bene il Seneca, usa abbondante deodorante, che devo portare a spasso gli amici del Prez!”

Il volo turistico da Meville Hall, comincia così. Lo sapevo... per festeggiare il suo compleanno il Prez ha invitato un gruppo di autorità di Zagarise a fare un volo turistico ai Caraibi. C’è il Sindaco, in bermuda e fascia tricolore, il Maresciallo dei Carabinieri, il Preside della Scuola Media con Signora e doveva esserci anche il parroco, ma all’ultimo momento ha rinunciato (“no Martini, no party”).

Comunque il Seneca è tirato a lucido, col pieno (una volta tanto), il fil di ferro arrugginito è stato sostituito per l’occasione da uno nuovo lucido, sono scomparse le scritte oscene, le foto di Ernesto attaccate con lo scotch sulle pareti (quello trova sempre il mezzo per farsi pubblicità), e soprattutto non c’è odore d’erba. E’ rimasto solo il rhum, ma quello buono....

Sul piazzale di Meville Hall è schierato il personale di Tropic Air, Jole in testa ed Ernesto in coda...

“Buongiorno Signor Sindaco, prego si accomodi, anche la Signora, prego, attenta a salire con quella gonna così stretta....” “Maresciallo, no, il cinturone con la pistola lo può lasciare qui, lo prenderà al ritorno”... “Aliberti, Bassi, Beltramini....”?”Signor Preside non è necessario fare l’appello...”

Tutti a bordo, via dalle eliche, contatto, e se Dio vuole partiamo, primo scalo Martinica

 

“Guarda caro, il mare che bello e quelle nuvole, sembrano di bambagia!”

“E si, qui ai Caraibi soffiano gli alisei e poi adesso siamo dalla parte sopravento e l’umidità....”

“Signor Preside, non ci faccia una lezione, guardi fuori e si goda il panorama, siamo in vacanza!”

“Caro, che ne dici, piantiamo tutto e veniamo a stare qui?”

“Ma va, non fare la stupida, che qui non si vedono nemmeno le partite...!”

La penisola di Caravelle

“Signori, alla vostra destra si vede la penisola de la Caravelle, siamo quasi arrivati, attenti però che c’è un piccolo temporale, troveremo la pioggia all’arrivo”

“Ma come dottor Mazzotta, mi aveva detto che ai tropici c’è sempre il sole, anche la sua Compagnia ha un bel sole nello stemma....”

“Non si preoccupi signora, il temporale passa presto e torna bello come prima...”

Così atterriamo a Le Lamentin, davanti a noi c’è la baia di Fort de France...

“Ah, ma qui parlano francese, cos’è, una colonia...” “No Signor Sindaco, si chiamano Territori d’Oltremare e sono parte integrante della Francia...”

 

 arrivo a Le Lamentin

 

“Signori, abbiamo un’ora di tempo per una breve visita di Fort de France. Intanto la presidenza di Tropic Air vi offre un piccolo rinfresco...”.

“Stefano, fai entrare la ragazza....”

“Ecco Presidente, va bene il buffet?”

Aperitivo

 

“Certo Stefano..., ehi, sento, gliel’hai detto alle ragazze di andarci piano con le salse, sai, questi non sono abituati, se si bruciano il palato, addio...”

 

“Oh, ma quante cose buone, cosa sono questi, gamberi? Uhm, fammi assaggiare.... però, guarda caro, sta attento, mi hanno detto che sono piccanti... oh però, questo non è piccante, questo brucia, dammi qualcosa da bere!”

“Madame, que est ce que vous voulez, de la bière, du vin...?”

“Presidente, che vuole questa, mi aiuti.... non riesco più nemmeno a parlare, ho la lingua in fiamme!”

“Va bene, signori, adesso si deve ripartire... se qualcuno ha bisogno lì ci sono le toilettes, sapete in aereo, c’è ancora una mezz’oretta per il prossimo scalo...”

“ Dove andiamo adesso?, sa con tutti questi nomi io mi confondo, Santa Lucia...?”

“Si, ma si dice Seint Lùsia, all’inglese...”

“E dalli professore, la vuol capire che non siamo a scuola, per va bene Santa Lucia... quella della musica!”

“Si, va bene, prima atterriamo a Castries, la capitale, poi faremo scalo all’aeroporto di Hewanorra, vicino alla città di Vieux Fort... dove ci fermeremo per il pranzo... allora, a bordo!”

 Sorvolando Fort-de-France

“Ecco, ora sorvoliamo la baia di Fort de France e dirigiamo a sud, rimarremo a 1500 metri di quota, così potrete godere il panorama, il temporale è passato&ldots; L’isola di Saint Lucia è vulcanica, con tre vulcani, di cui uno attivo.”

“Oddio caro, non ci sarà mica pericolo!?. Ho letto di quell’altra isola dei Caraibi, come si chiama... ah... Monserrat dove c’è stata un’eruzione tremenda, non è per caso qui vicino?”

“Ma no, calmati, a St. Lucia non c’è pericolo, piuttosto, sai chi è stato il primo europeo ad abitare St. Lucia?...nel 1550, un pirata, Francois le Clerc, detto Jambe di Bois, Gambadilegno...no, non quello di Topolino!”

“Signori, attenzione, siamo quasi arrivati, ecco l’aeroporto...”

Arrivo a Castries

“Ci fermeremo un paio d’ore, potete visitare la città e il suo famoso mercato locale dove i contadini vendono i loro ortaggi e i pescatori il pesce appena pescato... vero colore locale delle Antille...!”

“Mi scusi, professore, lo so che non siamo a scuola, ma mi dica, - magari quando gli altri non sentono – ma come parlano qui, che non capisco niente? Non è inglese, non è francese, cos’è?”

“Eh, signora mia, è una storia lunga, negli ultimi 400 anni l’isola ha cambiato mano 14 volte, tra Inglesi e Francesi... per ultimi ci sono stati gli Inglesi, nel Commonwealth, ma la cultura è rimasta francese e la lingua è un dialetto locale, un patois e anche la cucina, sapesse... ma avremo modo di riparlarne... ma basta con le spiegazioni, gli altri si annoiano... guardiamo il mercato...”

 Al mercato

“Altro che ortaggi e pesce, qui ci rifilano la solita paccottiglia da turisti, magliette, gonne colorate, collanine... e pensare che una volta eravamo noi Europei che rifilavamo queste bufale in cambio dell’oro... come cambia il mondo!”

“Ma io non faccio fregare, non compro niente!”

“Ma dai, caro, guarda che bella questa gonna colorata, per la nostra bambina, pensa, d’estate al mare che bella figura... – me l’hanno portata i miei genitori da Santa Lucia, ops, Seint Lùsia, - “

“Vabbè, ma solo quella... quanto costa? Cosa? Ma è un furto, uno straccio colorato!”

“Non fare il taccagno, per una volta che andiamo in giro, non vorrai farti riconoscere!”

“Adesso è ora di tornare, dai che andiamo a mangiare! Quello spuntino all’altro aeroporto mi ha fatto venire una fame, saranno le spezie, ma proprio un bel piatto di spaghetti...”

“Eccolo il solito italiano, vuole gli spaghetti anche ai Caraibi, qui si mangia creolo”

“Creolo?, cos’è... un pesce... un pollo?”

“Macchè, creolo è il modo di cucinare, con le spezie, l’aglio, il pepe, e poi servito con succo di limone e fettine di quei limoni verdi che ci sono qui... lime li chiamano”

“Mah, io preferisco sempre la pasta, se proprio la vuoi piccante una bell’arrabbiata... “

“Arrabbiata divento io, se continui con questi discorsi da provinciale in vacanza!”

“Perchè, chi sono se no? Rockfeller?...”

Pensando più al prossimo pranzo che alle bellezze dei Caraibi, la comitiva riparte da Castries per Hewanorra

 

   Lasciando Castries

“Guarda, guarda, ecco il vulcano, anzi i vulcani, qual’è quello attivo? Ah non lo sai, vabbè, tanto sono tutti uguali!”

“Tra quanto arriviamo? Un quarto d’ora? Meno male”

Clap! Clap! Clap!

“Ma non battere le mani! Non vedi che botta che ha preso, ci ha lasciato metà gomme!”

 

 Atterraggio a Hewanorra

“Ma è proprio un aeroporto grande questo!” “Ah è internazionale!” “E che vuol dire Hewanorra?”

“Hewanorra – e il professore non perde l’occasione – è il nome che gli indigeni avevano dato all’isola prima che arrivassero gli Europei, vuol dire Isola delle Iguane”

“Adesso signori andiamo a Vieux Fort, il primo insediamento olandese sull’isola...”

“Ah, ma allora ci sono stati anche gli Olandesi...” “Si ma per poco e solo qui, hanno fortificato loro il posto...”

“Ecco il nostro ristorante, “Il Pirata”....cucina tipica italiana... e pizza!”

“Ma dottor Mazzotta, allora ci prende in giro! Ci ha parlato della cucina creola, spezie esotiche e ci porta a mangiare la pizza!”

“Non preoccupatevi signori, qui c’è tutto, è uno dei più famosi ristoranti dell’isola, vista sulla baia e poi magari a qualcuno le ricette creole non piacciono, vero signor Sindaco?”

“Si, in effetti... magari assaggio qualcosa, ma che proprio vada matto per queste cose...”

“No, io invece voglio provare lo stufato di pesce, con la cannella, il pepe e i peperoni, i pomodori e una cipolla tritata fine...”

“Signora mia, una cosina leggera, speriamo che nel volo di ritorno non si balli...!”

“Ma no. Non si preoccupi Maresciallo, a casa mangio ben altro... ormai, dopo tanti anni, anche se lei è veneto, conosce anche lei la nostra cucina calabrese...!”

“Speriamo...”

Il pranzo va per le lunghe. La cucina creola, la cucina italiana, il vino... e il tramonto, ai tropici, arriva presto... Quando si riparte il sole è già basso sull’orizzonte

 

 decollo da Hewanorra

Il volo si svolge senza intoppi. I passeggeri, stanchi ma contenti, per lo più dormono cullati dal ronzio dei motori. Sorvoliamo ancora una volta l’aeroporto di Le Lamentin dove un aereo, coi fari accesi, sta allineandosi per il decollo... e dopo 45’ minuti atterriamo a Melville Hall.

“Allora signori, com’è andata?... Contenti?”

“E si, molto bello, grazie dottor Mazzotta, e ancora tanti auguri...il regalo lei lo ha fatto a noi, strano modo per festeggiare il compleanno...”

“Ma no, si figuri signor Sindaco, per me è stato un piacere... ma adesso sarete un p’ stanchi, magari fa un po’ freddo con quei bermuda, sapete, qui, dopo il tramonto la temperatura scende in fretta...”

“La nostra limousine vi accompagna all’albergo... Lince accompagna i Signori”

“Cosa c’entra che non sei un autista ma un pilota, qui tutti devono aiutare, dai, poche storie...”

“Ernesto, aiuta il Maresciallo col cinturone e la pistola... la pistola ho detto, non il pistolone... e non da dietro!”

“Jole, accompagna le signore a rifarsi il trucco... cosa? Ci vuole un restauratore? Ma cosa credi, di averla solo tu?”

“Questo staff di Tropic Air non cambia mai, scusateli... “

“Vitantonio mi raccomando, puliscimi bene il Seneca, usa abbondante deodorante, dopo tutto quell’aglio!”


Ricetta dello stufato di pesce alla creola (traduzione a richiesta)

Creole Fish Stew

 
Ingredients:

2 whole red bream or large snapper prepared and cut into 1 inch pieces
2 tbsp spice seasoning,

2 tbsp malt vinegar
flour, for dusting
oil, for frying

For Sauce:
2 tbsp vegetable oil
1 tbsp butter
1 onion, finely chopped
10oz fresh tomatoes, peeled and finely chopped
2 garlic cloves, crushed
2 thyme springs
2 1/2 cups fish stock or water
1/2 tsp cinnamon
1 hot chilli pepper, chopped
8oz green and red pepper, finely chopped
salt
oregano springs, to garnish

Sprinkle the fish with the spice seasoning and vinegar, turning to coat. Set aside to marinate for at least 2 hours. When ready to cook, place a little flour on a large plate and coat with fish pieces, shaking off any excess pieces. Heat a little oil in a large frying pan and fry the fish pieces for about 5 minutes until golden brown, then set aside to finish cooking in the sauce. To make the sauce, heat the oil & butter in a large pan and stir-fry the onion for 5 minutes. Add tomatoes, garlic, and thyme, stir well and simmer for 5 minutes. Stir in stock or water, cinnamon and hot pepper. Add the fish pieces and the chopped peppers. Simmer until the fish is cooked through, and the stock has reduced to a thick sauce. Adjust the seasoning with salt. Serve hot, garnish with oregano.

 

 

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