L'ULTIMO VOLO DEL CONCORDE

 

di Fabrizio Dell'Acqua

 

Volo TAF065

 “Signore e signori buongiorno. Il Comandante Pignataro e il suo equipaggio vi danno il benvenuto a bordo del volo TAF065 da New York a Londra effettuato con il Super Sonic Trasport Concorde”

Questa volta Tropic Air ha fatto le cose in grande! Ha tirato fuori dal polveroso hangar di V.C.Bird quel supersonico destinato alla rottamazione che tempo addietro aveva trafugato.... ehm comprato da Air France, gli ha dato una mano di vernice e l’ha messo in linea per commemorare l’ultimo volo British Airways, lo stesso giorno, lo stesso orario, la stessa rotta.

Il suo trasferimento da Antigua a New York è stato avventuroso, l’equipaggio non era mai salito a bordo prima, e, per poter volare, avrebbe dovuto leggere centinaia di pagine di manuali. Non c’era tempo, così è stato comprato un Bignami rigorosamente usato e si sono arrangiati con quello!

Certo, il Concorde è un aereo antico, non ha FMS, nella versione Tropic Air non ha nemmeno il sistema di navigazione inerziale, ma solo un misero GPS attaccato al cruscotto col solito fil di ferro arrugginito, quindi la gestione del volo sarebbe stata semplificata, un po’ come guidare un Twin Otter un po’ più veloce... Invece...!

Sono stati membri virili senza zucchero per imparare la gestione del carburante, travasa indietro, travasa avanti, mantieni il centro di gravità entro i limiti... la pompa è troppo lenta, ci vorrebbe l’Ernesto, ma alla fine ci sono riusciti.

Così, bene o male – più bene che male invero – il volo TAF065 è pronto al gate, terminale 7 di KJFK. Passeggeri imbarcati – chi saranno mai, forse un giorno qualcuno traccerà un profilo del tipico cliente Tropic Air Virtual - , carburante a tappo, sono 31250 galloni, fortunatamente per il momento a J.F.Kennedy lo danno ancora a credito, imbarcato il catering e relativa cristalleria, giù il muso di 5°, e via per l’holding point rwy 13L.

Come al solito i controllori americani di IVAO sono in sciopero e nonostante il ghiotto avvenimento in torre non c’è nessuno... meglio così, decollo immediato e si risparmia kerosene.

“Tre, due uno, via!” Accensione dei postbruciatori, manette tutto avanti – il Concorde è il solo liner che oggigiorno decolla al massimo della potenza, V1, Vr, volantino indietro 13° a cabrare, si staccano le ruote, V2, positive climbing, dentro il carrello, velocità fissa a 250 kts... Dopo un minuto e dieci secondi stop ai postbruciatori e salita a 2500 fpm a FL100.

 Il piano di volo prevede la rotta più breve tra i due scali, al di fuori delle NAT (North Atlantic Tracks, per chi non lo sapesse...) in quanto alle quote a cui vola il Concorde non c’è molto traffico!

Il GPS controlla l’autopilota per quanto riguarda la navigazione orizzontale, per il resto bisogna arrangiarsi a mano... ma noi Tropicani in questo siamo più che esperti! Passato FL100, si aumenta gradatamente la velocità fino a 400kts e si sale ancora, sempre restando subsonici, fino a FL300. Durante questa salita bisogna fare almeno due cose: continuare a travasare carburante nel serbatoio di compensazione di coda e controllare che la velocità non superi mai la lancetta nera e arancione dell’anemometro che indica la velocità massima per quella determinata quota. Altre cose si potrebbero fare, ma le hostess sono ancora sedute e legate ai loro posti in attesa della transizione sa supersonico...

Le due operazioni suddette sono assolutamente critiche – e l’abbiamo imparato a nostre spese – per la riuscita del volo. Il Concorde è uno strano uccello – no Ernesto, sta buono, non è per te – con un’ala a delta molto estesa che genera un curioso fenomeno: man mano che la velocità aumenta, il centro di pressione si sposta sempre più all’indietro, generando un momento picchiante che tende a far abbassare il muso. Per compensare questa tendenza senza sollecitare troppo le superfici di controllo i tecnici sono ricorsi al trucco di collocare in coda un serbatoio di compensazione che in questa fase del volo deve sempre essere mantenuto pieno, in modo da mantenere il centro di gravità entro i limiti prefissati da un apposito strumento situato sul cruscotto. Nello stesso tempo bisogna fare attenzione a non aumentare troppo l’angolo d’attacco, per non generare una resistenza eccessiva che accentua il fenomeno.

Mi scuso per questo excursus un po’ tecnico, ma questa è stata per l’equipaggio di novellini la fase più critica del volo, e più di una volta, nei voli di prova ad Antigua e nel trasferiemento a New York è stato sul punto di precipitare... per fortuna c’era quel libretto marroncino!

Raggiunto FL300 e Mach 0.95 ancora una botta di postbruciatori, accesi a due a due per evitare ai passeggeri il classico calcio nel qu... nella schiena, salita a FL580 finale e velocità che cresce progressivamente fino a Mach 2.05.

Livellati qui, l’equipaggio ha finalmente un po’ di riposo, si tratta solamente di controllare che l’autopilota segua fedelmente il GPS e che il baricentro sia a posto. In cabina le hostess cominciano a servire gli aperitivi, il menù offre una scelta di antipasti, primi e secondi a scelta, formaggi, dolci e una ricca selezione di vini... Come mai il Presidente sia stato oggi così generoso non è chiaro, forse sta invecchiando, forse alcune recenti vicende l’hanno intenerito, chissà, ma, com’è come non è, anche l’equipaggio ne approfitta e si fa una ricca scorpacciata di aragosta del Maine annaffiata da un fresco vino francese.

 Intanto viaggiamo a 470 kts IAS, 1180 kts Ground Speed, quasi 36 km. al minuto! Unica nota di preoccupazione è la temperatura esterna un po’ troppo alta, solo –54°, che fa consumare più carburante del dovuto... sicuramente basta per arrivare, ma non ci devono essere intoppi o ritardi, altrimenti.. altro che alternato! Così tra un piatto e l’altro arriva l’ora di scendere. Mancano 250 miglia all’atterraggio e bisogna ridurre la velocità a subsonica prima di arrivare sulla terraferma, velocità e livelli di volo dove il Concorde possa comportarsi come un normale liner per l’avvicinamento. Per passare da Mach 2.05 a Mach 0.95 si impiegano circa 120 miglia, e nel frattempo si scende a FL250, sempre con un occhio alla massima velocità consentita per le differenti quote. Anche qui in vicinanza dell’Europa i controllori IVAO latitano, e sono ormai le quattro del pomeriggio, per cui si entra nello spazio aereo irlandese in quello inglese come insalutati ospiti.

C’è solo un ATC a Heathrow Avvicinamento, che viene prontamente contattato per le istruzioni d’uso. E purtroppo si ha una sgradita sorpresa! La pista in uso è la 27R, mentre il piano di volo prevede un diretto per la 09R, quella logicamente più comoda per chi viene dall’Atlantico, soprattutto se col carburante contanto.

“Heathrow_App TAF065 Heavy, over CPT VOR, for convenience request if possible Rwy 09R”, quasi un grido disperato, perchè a bordo non ci sono tutte le carte di EGLL, solo quella dell’avvicinamento ILS 09R, e anche quella macchiata di caffè che si legge male&ldots; come si fa a pianificare una STAR diversa, anche considerando che il secondo pilota è fuori combattimento a causa del buon vino francese e l’ingegnere di bordo sta strizzando le ultime gocce di carburante dai serbatoi ormai quasi vuoti...

 

“TAF065 you can use Rwy 09R, down to 2500, report when established on the localizer”

 Per fortuna&ldots; anche oggi è andata bene&ldots; giù per FL100, 250 kts, ancora giù per 2500, ecco il localizzatore, 180 kts, muso tutto giù, anche il glideslope è intercettato, dalla foschia compaiono le luci del VASIS, staccato l’autopilota, 160 kts, il Concorde si esibisce in una superba “flare” dovuta all’effetto suolo generato dalle grandi ali a delta, e posa delicatamente il carrello principale al suolo, reverse e quando anche il ruotino anteriore tocca, frenata... sul manualetto c’è scritto infatti che i freni non funzionano se il ruotino non tocca...

Alzato il muso a –5° per poter vedere davanti, lento taxi verso il terminal 4 di Haethrow, sempre quello di BA, dove è schierata una banda musicale... non, non sono cornamuse o ottoni militari, ma una vera band caraibica, con tamburi di latta, maracas e chitarre!

L’ultimo regalo del Prez!

 

 

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