CAPITAN MATTABOND

 

di Gianni Mattarozzi

Il capitano Matta Bond si era assopito su uno degli scomodissimi sedili di terza classe dell'accellerato che lo stava portando all'aeroporto Luis Munoz, HUB della famigerata compagnia di volo high cost (and low salary, n.d.r.), Tropic Air.

Il treno era quanto di meglio la compagnia era disposta a mettere a disposizione per il trasferimento dei suoi dipendenti. Apparteneva alla Trans Ilvania Express, ufficialmente di proprietà di una fantomatica signora, tale Dolores De Funtis, che in realtà era solo una prestanome, in quanto la società era controllata dalla Tropic Air stessa.

Il capitano avrebbe preferito di gran lunga viaggiare in una della comodissime poltrone di un torpedone della Trans Ex , ma avrebbe dovuto viaggiare a proprie spese e non aveva il becco di un quattrino. A tale condizione ci si era oramai abituato. Aveva invece perso l'abitudine a frequentare le galere, ovunque queste si trovassero. D'altronde la Tropic Air gli aveva sempre garantito immunità e impunità in cambio dei servigi prestati. Ma questa volta qualcosa era andata storta. Gli avvocati Lo Gatto e Volponi non erano riusciti ad evitargli la galera. Cos'è che è andato storto?

Era questa la domanda che faceva trascorrere notti insonni al capitano e che lo faceva pensare...pensare......pensare............pensare....................pens...

"Azz! Sembra di andare in diligenza. Che scomodi ste sedili. Manco in prima mi fa viaggiare, quel taccagno del Prez. Yahooooo, che sonno....non riesco ad addormentarmi come dico io. Uff, finirà stò viaggio. Però che bello ritornare al lavoro, vedo l'ora di riaprire il mio armadietto e ritrovare tutte le mie cose. E poi i colleghi, l'Ernesto, la Jole........si ma, come faccio a dire loro che sono stato a S.Vittore? Non che mi vergogni, loro non sono certo dei santi, però lo smacco di essere stato beccato......non mi fà onore. Però vedo l'ora di arrivare. Vedo anche l'ora di incontrare quel duo di avvocati dei miei stivali....Ma dove hanno studiato giurisprudenza? Nel paese dei balocchi? Mmmm, proprio non mi capacito.....

Non era la prima volta che mi toglievano dai guai per il reato di furto e traffico di materiale avionico. E poi, come hanno fatto a beccarmi? Forse l'INS della Abacus montava un rilevatore GPS.....ecco perchè non funzionava e crashava i sistemi di bordo dei jumbolini....così hanno scoperto lo stumento......e poi....si vede che la Abacus ha degli avvocati bravi.......colpa di quell'Ambrogio......Ambrosio......come ca....spita si chiamava......svizzero era.....e poi svizzeri gli avvocati.......svizzero il giudice......Però mi hanno beccato i Carabinieri.......in Italia. Guastafeste.....me ne stavo tranquillo in licenza.....a casa......Si sono presentati in forze. C'erano tutti...... <Montalbano, sono!> e poi il maresciallo Rocca, il commissario Corsi, il tenente Colombo, Starsky & Hutch e il commissario Basettoni. Diavolo.....ma quando si arriva.....ecco il controllore...."

Matta < Capo! Quanto manca per l'aeroporto di Luis Munoz?>

Contr. < Ma...veramente stiamo viaggiando nella direzione opposta!

A proposito....ma lei ce l'ha il biglietto?>

Matta < Azz.....>


Il capitano Mattabond si stava recando all'aeroporto Luis Munoz, HUB della fantomatica Tropic Air, a bordo della sua Caddillac bianca. Era una macchina lussuosa e brillante, con gli interni in pelle rossa e la capote. Gli era stata regalata da Presidente Mazzotta in persona in occasione del suo ritorno in servizio attivo. Era in compagnia della sua ultima conquista, una bionda da urlo conosciuta a Las Vegas, dove aveva recentemenente vinto una grossa somma di denaro al casinò del Caesar Palace, dove peraltro aveva alloggiato.

Giunto al cancello venne accolto da una folla festante di dipendenti dell'aeroporto e delle varie compagnie aeree che lì avevano la sede. Il capitano dovette intrattenersi per rilasciare autografi e dispensare strette di mano. Dovette poi faticare non poco per liberarsi di alcune hostess attraenti che volevano essere baciate. L'automobile gli venne parcheggiata da uno zelante inserviente e venne accompagnato alla sede della Tropic Air con un'auto di servizio. Al suo arrivo vide che i colleghi gli avevano organizzato una festa di benvenuto e fù poi sommerso di regali.

Il Presidente Mazzotta lo accolse a braccia aperte e lo invitò nel suo ufficio.

Prez: carissimo Matta, che piacere riaverti ancora fra noi. Ci sei mancato moltissimo. La Jole piangeva tutti i giorni, Ernesto non era più lo stesso, i colleghi avevano perso la voglia di lavorare...ma adesso è ritornato il sole... quel sole che sembrava non dovesse mai tramontare...

Matta:anche voi mi siete mancati tantissimo...

Prez: ma tu ora sarai stanco...ti devo solo dire due cosette, poi ti lascio andare a riposare. Intanto prenditi pure un mese di ferie. Vai pure ad Acapulco al Grand Hotel, è già tutto pagato. Poi ho disposto l'apertura di un conto corrente di 20.000 dollari americani a tuo nome...

Matta: è un anticipo...

Prez: no, no...ma che anticipo...sono per te, te li regalo! La Jole ti darà le carte di credito...divertiti quanto vuoi...

Matta: non ho parole...

Prez: ma tu non devi dire nulla, solo...se ti serve qualcosa... qualsiasi cosa, vieni da me...non preoccuparti. Dimmi, ti serve nulla ora?

Matta: bè...no....ma...ecco...sì...dovrei andare in bagno.

Prez: ma caro, vai, vai pure...guarda, usa pure il mio, là dietro quella porta...

Matta: dove? Di qua?

Prez: si, si....da quella parte.

Matta: ma dov'è!?...Dov....dove... "...dove siamo? Questo viaggio...acc...e questo treno...mi scappa la pipì....ma che sogno....per un attimo ho creduto fosse realtà. ma quanto manca all'arrivo.....devo chiedere al controllore..."

Matta: capo! Scusi...quanto manca per l'aeroporto Luis Munoz?

Capo: ma...veramente lo abbiamo già passato da più di un'ora.

Ma io lo già vista.....ce l'ha il biglietto!?

 

Matta: azz!

 

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