VOLO TROPIC AIR R0003B

 

 

Reportage di Fabrizio Dell'Acqua

“I passeggeri del volo Tropic Air R3Ba per Las Americas sono pregati di presentarsi all’uscita numero 5”

L’annuncio, ripetuto in spagnolo, francese e in un inglese molto approssimativo scuote il torpore dell’aeroporto di Port-Au-Prince, Haiti. Alle 7 di mattina non c’è molta gente in giro a queste latitudini...

Comunque un gruppetto di persone si avvia all’uscita 5. Spiccano tra gli altri un’avvenente bellezza caraibica, seppur dimessamente vestita, anzi, forse il vestitino a fiori e i sandali senza tacco fanno risaltare ancora di più la sua bellezza, un vecchietto raggrinzito, color del cuoio antico, con un paio di denti d’oro, forse l’unica sua ricchezza, e un giovane alto, vestito di scuro, con la lobbia nera un po’ logora e un paio di occhiali scuri... Gli altri pochi passeggeri parlano tra loro nel patois haitiano, un misto di francese e di parole locali, forse ricordo delle lingue africane, forse corruzione di parole inglesi... ci vorrebbe un antropologo...io non se di più.

“Chi sei tu?”, mi chiederanno i miei due o tre lettori. Ebbene, sono quel povero primo ufficiale della Tropic Air atterrato qui ieri pomeriggio con un volo dall’Avana e destinato oggi al volo E3B, andata e ritorno per la Repubblica Dominicana, dall’altra parte dell’isola di Hispaniola. Si tratta di un volo di poco più di un’ora, ma che divide due mondi così distanti fra loro che la differenza è scioccante. Haiti è uno dei paesi più poveri del mondo, la Repubblica Dominicana, grazie al turismo, sta uscendo a grandi passi dalla stessa miseria.

E’ facile intuire il motivo del viaggio della nostra bella passeggera... il suo corpo è la sua ricchezza.

Ed è altrettanto facile capire cosa ci faccia l’uomo vestito di scuro, sul nostro volo. Anche se i tempi sono cambiati, Papà Doc e suo figlio non governino più ad Haiti, certe abitudini sono dure a morire... Un occhio che controlla, non si mai, domani certe informazioni potrebbero essere utili..

 

Col mio secondo, un giovane pilotino appena arruolato nella Compagnia, che ha finito l’altro giorno di lustrare velivoli e pitot, abbiamo preso in consegna il Twin Otter dal locale capo scalo, una figura che sembra uscita da un film di Bud Spencer. Sigaro in bocca, tanto le scritte “Vietato Fumare” sono così sbiadite che sembrano un graffito rupestre, camicia a fiori e pantaloncini con evidenti tracce di grassi diversi, alito al rhum... se lo vedesse la Jole che ci tiene tanto alla forma!

Lo stato dell’aereo rispecchia quello del capo scalo, tranne il sigaro, ma con grassi e rhum compreso! Va beh, ormai lo so, anche se ho solo poco più di 50 ore di volo (non come certi Comandanti che ora fanno i preziosi... basta ho raggiunto le mille ore..., non mi diverto più....), sono abituato al pietoso stato di manutenzione della flotta Tropic Air, qui poi, in queste isole dove i ricambi sono un sogno e anche il semplice fil di ferro è introvabile...

 

Il nostro piano di volo prevede di decollare alle 7:30 locali, salire a 20.000 piedi, e dirigersi verso l’NDB di Jacmel, poi verso il VOR di Cabo Rojo e quindi atterrare all’aeroporto internazionale di Las Americas, il più grande e recente scalo di Santo Domingo. Mi chiedo chi, nell’ufficio piani della Compagnia, abbia inventato questo piano di volo... Penso che qui ai caraibi Tropic Air sia l’unica compagnia, che con un misero Twin Otter dalla dubbia manutenzione, pianifichi di salire a 20.000 piedi, segua i radiofari e tutte queste cavolate. Megalomania di qualcuno che non ha capito che qui si vola a vista, lungo la rotta più breve, dove la spannodromia ha sostituito ortodromia e lossodromia.. si risparmia tempo, fatica e soprattutto carburante... si parte leggeri e se proprio si deve imbarcare qualcosa, si riempie un serbatoio di rhum... ne sa qualcosa il presidente di una Compagnia real related...

 

Comunque all’ora stabilita mettiamo in moto e decolliamo seguendo le indicazioni dell’ATC... salire e mantenere 3500 ft... davanti a noi si avvicinano le montagne sempre più alte e sempre più vicine...”...heading 213, 3500 ft...” Me le avrà le carte questo ATC? Prima che sia troppo tardi richiamiamo, passiamo il crinale e continuiamo per l’NDB Jacmel e da qui, senza più storia, verso la nostra destinazione finale.

 

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