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è ormai guerra commerciale aperta tra le Compagnie, e se lo sciopero ormai finito fosse stato un pretesto?

Tropic Air Connection 2: la vendetta

 

Il fotoamatore giapponese è vivo e pare essere in realtà un faccendiere dedito al contrabbando.

I bestioni ACE che hanno bloccato V.C. Bird non sarebbero estranei a un colossale carico di macchine fotografiche contraffatte.

Tropic Air e Air Cargo Express continuano nel braccio di ferro delle accuse

A piè di pagina pubblichiamo fotografie che aprono il varco a parecchi altri interrogativi.

 

Come avevamo previsto non poteva tardare la risposta della Tropic Air e dopo un susseguirsi di colpi di scena e ribaltamenti di fronte la situazione a V.C.Bird sta apparentemente normalizzandosi.

 

La Presidenza Tropic non aveva perso tempo e già da domenica mattina, con la sola esclusione del TA010 che festeggia la promozione con una meritata licenza premio al Vulcano di Monserrat, tutti i piloti erano stati richiamati in servizio per affrontare l'emergenza.

Pare che ad essi la Presidenza avesse affidato i più svariati incarichi pur di risolvere la melina in cui la Compagnia si era venuta a trovare in seguito alla proclamazione dello sciopero, sciopero che veniva sospettosamente sospeso per pochi minuti in prossimità dell'atterraggio di un volo ACE condotto dal TA011 (nonché pilota ACE084) con a bordo turisti norvegesi.

 

Dopo pochi istanti i bestioni riprendevano possesso della pista mandando su tutte le furie la Presidenza Tropic, che avvertiva le Autorità locali di procedere al fermo cautelativo del TA011, in odore di collaborazionismo a favore dell'Air Cargo Express.

Nel primo pomeriggio però la più classica delle sonnolenze post-prandiali (cosiddetta del camionista) aveva preso il sopravvento sul livello di vigilanza degli scioperanti, che rifocillati con porchetta e rhum di dubbia origine, si erano adagiati sulle poltroncine delle cabine "giusto quell'attimo" per digerire, consentendo all'indisciplinato TA012, scelto dalla Presidenza per compiere una spericolata gincana sulla taxi way con uno Shorts, di decollare con a bordo 20 norvegesi alla volta di Cocoa Point da cui non avrebbe ancora fatto ritorno.

 

Di lì a poco il TA011 veniva amichevolmente convinto a confessare che la Presidenza ACE lo aveva incaricato di caricare i giapponesi per riportarli in patria, confidando sul fatto che il suo doppio incarico di pilota ACE e Tropic gli avrebbe consentito di svignarsela alla chetichella su uno degli aeromobili in attesa sulla pista. Inoltre il TA011, improvvisamente desideroso di collaborare con le Autorità in cambio della libertà vigilata, aggiungeva qualche particolare in più: Gil Cernicchiaro gli avrebbe raccomandato di attirare su di sé l'attenzione per distogliere la curiosità degli ambienti aeronautici da non si sa quale altra faccenda.

In seguito un comunicato ufficiale Air Cargo Express, nel tentativo di intimorire la Presidenza Tropic smentirà categoricamente le intenzioni lesive dell'ACE nei confronti della Tropic, richiamandosi alla proverbiale "delicatezza dell'ACE compagnia senza macchie sullo sfondo nel tentativo di ricucire lo strapp". Ma la Presidenza Tropic considerava il tentativo del Cernicchiaro puerile e rincarava la dose consegnando alle autorità un nastro registrato dal pilota TA023, che pare avesse trascorso una notte nascosto nel vano del carrello anteriore di un 747 degli scioperanti, prima di eludere la sorveglianza e prendere il volo con l'immancabile Seneca della Tropic Air per una destinazione ignota.

 

Sul nastro le voci assonnate dei camionisti del cielo impegnati nello sciopero, confabulando parlano del "giapponese" e delle sue stramaledette "macchinette" aprendo lo scenario a inquietanti interrogativi sulla vera natura del carico stipato nelle pance degli ACE. Inutile il nostro tentativo di contattare direttamente il TA023, che risulta ufficialmente impegnato in un volo di importanza strategica, ma segnaliamo che da tempo negli ambienti doganali si raccolgono mormorii in sordina sulla natura dei carichi Air Cargo Express.

 

Ulteriore conferma dei dubbi sulla natura del carico veniva dal TA020, che da Luis Munoz Marin comunicava alla propria Presidenza di avere incontrato nella sala d'attesa della guardia medica turistica un losco giapponese ferito ad una spalla. Il TA020, avrebbe notato le parole minacciose del giapponese nei confronti dell'amico e collega TA016. Pare che abbia consigliato al pilota, invaghito della bellissima moglie del giapponese Nosiurina Suimuri, di guardarsi le spalle e di condurre la presunta inconsolabile vedova del giapponese in un luogo sicuro.

 

In effetti non solo il TA016 risulta attualmente irreperibile, ma anche la Suimuri sarebbe stata cautelativamente nascosta nei Caraibi in una località segreta ed appare ormai chiaro come Yoshiro Matsannàhi sia scampato indenne dall'avventura dello squalo. L'ipotesi più accreditata è che sia stato aggredito mentre si trovava a mollo sulla battigia a dirigere le operazioni di carico del colossale carico di "macchinette". L'ipotesi è inoltre confermata da una foto inviata in redazione da un anonimo che dimostra come diversi idrovolanti di una Compagnia fino ad ora sconosciuta nei Caraibi, la Air Brixia, stiano attraccando al tramonto nelle nostre sperdute isolette e svaniscano notte tempo, complici le tenebre. Sparito è anche il TA023 nonché ACE102, ufficialmente impegnato in una ricerca di biblioteca per reperire materiale pubblicitario utile alla Compagnia, ma la cui appartenenza ad entrambe le Compagnie ed un passato da Millelaghista sugli idrovolanti, lo indica come potenzialmente non estraneo ai fatti che si stanno svolgendo nel nostro paradiso di serenità.

 

Nell'intento di raccogliere altre indiscrezioni spediamo il nostro solerte inviato in aeroporto che giunge a V.C. Bird appena in tempo per vedere decollare sotto lo sguardo incredulo e stizzito della Presidenza Tropic e delle Autorità il TA011, alias ACE084, che con il De Gama dell'Air Cargo Express raggiungerà Malpensa per smistare i veri giapponesi su un altro volo ACE.

Pare che la Presidenza Tropic, incassato il duro colpo di veder svanire con un solo decollo un proprio pilota in regime di punizione e i veri turisti giapponesi, merce di scambio per costringere l'ACE a chiudere la protesta, si sia rivolta in queste ore all'esercito, facendo leva sull'ambasciata ugandese con la quale la Presidenza ha sempre intrattenuto rapporti di assoluto privilegio e nella speranza di ottenere uno sgombero forzato dell'hub.

 

E proprio la minaccia dei bulldozer ha convinto il Cernicchiaro e i suoi camionisti dell'aria a smobilitare in queste ore. Le operazioni stanno richiedendo gli straordinari da parte degli specialisti di terra, ma pare che presto una lunga colonna di ACE riprenderà la strada del ritorno in patria, lasciandosi alle spalle una serie di interrogativi non risolti poiché per complicare definitivamente la vicenda ci è stata spedita per e-mail una foto che ritrae la fase di rullaggio di un Beechcraft D18s ECA della Eastern Caribbean Airways, compagnia di charter che opera sui nostri cieli. Un particolare interessante è fornito dallo sfondo della foto che lascia indovinare la sagoma di uno Shorts coperto da teloni e pertanto non identificabile con certezza. I nostri esperti grafici ed aeronautici stanno indagando, ma pare si possa escludere che si tratti di un fotomontaggio.

 

Nonostante il rapido susseguirsi degli eventi tutto sembrerebbe rispondere ad una regia occulta e sebbene per ora ci sfugga il filo conduttore della matassa, siamo certi che le spiegazioni non tarderanno a venire, aiutate come sempre dal clima di delazione e corruzione che caratterizza lo scenario aeronautico locale da quando alcuni personaggi si sono affacciati ad oscurare il sole del nostro sereno arcipelago.


Stefano Piccinini